Domenica 14 Gennaio
Giornata nazionale di preghiera
“Per il resto, fratelli, pregate per noi perché la parola
del Signore si spanda e sia glorificata come lo è tra di voi”
II Tessalonicesi 3:1
DOMENICA 14 GENNAIO le comunità delle “Assemblee di Dio in Italia” si riuniranno per pregare durante l’arco dell’intera giornata. Lo scopo è l’intercessione per l’edificazione dei credenti e l’evangelizzazione.
Le offerte raccolte durante le riunioni di culto saranno inviate al Fondo Campi Nuovi, istituito per sostenere pere ed operai in zone geografiche di maggior impatto pioneristico.
Le offerte possono essere inviate tramite ccp o bonifico bancario, per maggiori informazioni consultare www.assembleedidio.org/donazioni/

La chiamata alla missione
Nella chiesa che era ad Antiochia c’erano profeti e dottori: Barnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaem, amico d’infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato, pregato e imposto loro le mani, li lasciarono partire (Atti 13:1-3)
I viaggi di Paolo occupano una buona parte del libro degli Atti degli Apostoli. Lo scrittore, il medico Luca, dopo aver narrato gli avvenimenti iniziali della storia della chiesa, segue per breve tratto il ministero di Pietro per poi dedicarsi interamente all’esposizione dell’evangelizzazione dei gentili da parte di Paolo.
Ad Antiochia di Siria inizia la missione fra i gentili di Paolo ma non il suo ministero, che da diversi anni già esercitava. Dedicheremo poche considerazioni alla missione ed alla sua fondamentale premessa, la vocazione.
Il testo neotestamentario accerta che quando Paolo ricevette dal Signore l’ordine di recarsi in missione era già riconosciuto quale ministro dell’Evangelo. La sua presenza ad Antiochia infatti non era casuale, faceva parte di un nutrito gruppo di predicatori che si era dedicato all’edificazione di quella comunità. L’apostolo non era pertanto uno spettatore inerte e distratto di quanto accadeva attorno a lui, piuttosto era partecipe dell’opera di Dio e ben disposto ai bruschi mutamenti di rotta impressi dal signore al corso degli eventi.
Le vocazioni genuine sono rivolte, il Nuovo testamento lo insegna, a chi già serve Dio, in primo luogo nella preghiera e nella edificazione della propria comunità. Infatti il ministero non è una via di uscita onorevole dai propri impegni ma l’introduzione in un altro campo, magari più vasto e impegnativo.
La vocazione di Paolo al ministero ha una storia antica e privata. Sulla via di Damasco udì e vide il Signore Gesù, quell’esperienza miracolosa comportò una speciale rivelazione intorno al suo futuro: Tutti noi cademmo a terra, e io udii una voce che mi disse in lingua ebraica: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo”. Io dissi: “Chi sei, Signore?” E il Signore rispose: “Io sono Gesù, che tu perseguiti. Ma àlzati e sta’ in piedi perché per questo ti sono apparso: per farti ministro e testimone delle cose che hai viste, e di quelle per le quali ti apparirò ancora” (Atti 26:14-16). L’eccellenza della Grazia divina non lo esentò dal muovere gradualmente i primi passi nella fede, come ogni altro credente: “e si mise subito a predicare nelle sinagoghe che Gesù è il Figlio di Dio. Tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed era venuto qua con lo scopo di condurli incatenati ai capi dei sacerdoti?» Ma Saulo si fortificava sempre di più e confondeva i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo” (Atti 9:20-22).
Prima di andare bisogna essere mandati, per essere mandati è necessario essere preparati. Il nuovo anno ci veda intenti alla partecipazione attenta e devota delle riunioni di culto ed anche alla cura di quella testimonianza personale che è il nocciolo dell’evangelizzazione. Chi sarà fedele nelle piccole cose lo potrà essere nelle grandi.
MISSIONE INTERNA
CHI SIAMO
Il Dipartimento della Missione interna delle Assemblee di Dio in Italia nasce dalla costatazione dello stato di estrema necessità spirituale nella quale versa il nostro Paese. Circa trentottomila comuni, che costellano il nostro paese dalle Alpi alla Sicilia, devono essere ancora raggiunti dalla predicazione dell’Evangelo. Le aree metropolitane densamente popolate, dove risiedono milioni di abitanti, non possono essere considerate sature ma piuttosto immensi campi di missione.
COSA FACCIAMO
Perseguiamo due obiettivi: il primo è interno alle singole chiese, si tratta di promuovere un ritorno alle riunioni di ricerca del battesimo nello Spirito Santo, con il fine evidente di incoraggiare ogni singolo credente alla testimonianza e le comunità stesse all’evangelizzazione della propria città e dei centri vicini; Il secondo obiettivo è esterno alle chiese, in collaborazione con i Comitati di Zona vengono innanzitutto indicate località non ancora evangelizzate e quindi coordinati gli sforzi affinché vengano raggiunte da credenti biblicamente qualificati
DOVE ANDIAMO
Premesso che le comunità locali sono autonome, libere nel perseguire la visione biblica e nella ricerca della guida dello Spirito Santo, il Dipartimento, assolto il compito d’esortazione, promuove l’evangelizzazione in due grandi aree
L’evangelizzazione di località senza testimonianza pentecostale
L’evangelizzazione delle grandi aree urbane
CHI E’ RESPONSABILE
Ogni credente nato di nuovo è chiamato dal Signore alla testimonianza dell’Evangelo, questo è il primo, irrinunciabile, mezzo per annunciare l’Evangelo
Le comunità locali sono, dopo il singolo credente, gli attori principali di quest’opera entusiasmante
I media costituiscono un importante mezzo per annunciare l’Evangelo, oramai il loro impiego è complementare, così il WEB ed FM coabitano, raggiungendo anche tipologie diverse di ascoltatori. Ad essi si aggiungono le ormai tradizionali televisione e carta stampata